Calopsitta
Calopsitta
La calopsitta (Nymphicus hollandicus Kerr, 1792), chiamata dai molti erroneamente calopsite, è un uccello della famiglia dei Cacatuidi. È l'unica specie appartenente al genere Nymphicus
Le sue dimensioni sono tra i 30 e i 32 cm e il peso va dai 90 ai 180 gr, anche se non mancano le eccezioni, come esemplari rachitici o esemplari maggiorati grandi quanto un parrocchetto dal collare. Il corpo è di forma allungata, con una lunga coda e il tipico ciuffo sulla fronte. Il ciuffo è movibile e indicatore di emozioni. Le calopsitte, come tutti gli psittaciformi, ha zampe zigodattili (due dita rivolte in avanti e due indietro, per un'arrampicata sicura ed agevole). Esistono due varianti di becco: una classica e una mutazione dove il becco superiore è più sottile e lungo; non presentano grandi differenze funzionali.
L’ancestrale è l'unico colore che tende a dominare in natura, perché permette la mimetizzazione fra gli alberi. In questa colorazione gli esemplari tendono ad essere di grandezza originale e quindi sempre molto più grandi rispetto alla maggior parte delle mutazioni. In natura invece, rispetto ai cugini in cattività, le calopsitte sono molto piccole; questo a causa della disposizione di cibo, molto limitata rispetto a quella che possono trovare in voliera. Il colore ancestrale è in prevalenza grigio scuro e bruno, ad eccezione della faccia e del ciuffo di colore giallo con la tipica macchia tonda e rossa all'altezza della guancia; ali con un'evidente macchia bianca lungo il bordo; la femmina si distingue dal maschio per il colore grigio anche in faccia e nel ciuffo che emerge dopo la prima muta a circa 10 mesi di vita, barrature nel sotto ala e barrature gialle nel sottocoda; tende dunque a opacizzare i colori giallo e arancio e a diventare tutta grigia, mentre il maschio dopo la prima muta rafforza la vivacità dei colori. I soggetti giovani dunque sono uguali alle femmine ma con la muta cambiano.
I colori sono dati dalla presenza e dalla quantità di melanina (che da il colore grigio) e dalla Calopsina (che da il colore giallo o arancio).
Esistono altre mutazioni dove il dimorfismo sessuale è meno evidente, anche se in linea di massima il dimorfismo sessuale è contraddistinto dal fatto che il maschio canta, cimentandosi in lunghe canzoni, e se allevato a mano le può imparare dal padrone insieme anche ad alcune parole di semplice pronuncia. La femmina invece fischia richiamando l’attenzione o, strida in maniera rauca, dando l’impressione di voler parlare. Il maschio inizia a cantare già a due mesi e mezzo, ma inizia ad apprendere dal padrone dal terzo mese.